Orridi di Chianocco e Foresto

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Gli Orridi si raggiungono in un’ora di cammino dalla stazione ferroviaria di Bussoleno: Chianocco attraverso un percorso segnalato come “Treno-Parco”; Foresto seguendo le indicazioni per l’Ente di gestione del Parco Orsiera- Rocciavrè e Riserve degli Orridi. Oltre al sentiero di accesso dal fondovalle, una via ferrata e una palestra di roccia consentono di apprezzare in maniera diversa il geosito. I centri abitati di Chianocco e Foresto sono attraversati dalla ciclostrada della Valle Susa che percorre tutta la bassa valle fino a Novalesa.

Gli orridi di Chianocco e Foresto sono profonde gole rocciose originate da intensi processi erosionali da contemporanei a successivi al ritiro del ghiacciaio segusino. Questi processi sono avvenuti in presenza di rocce carbonatiche, facilmente erodibili per fenomeni carsici.

L’orrido di Chianocco si sviluppa entro i calcari dolomitici ed è percorso dal Rio Prebèc, un torrente con un’elevata pendenza media, regimato dall’uomo per ridurre la pericolosità delle sue colate detritiche torrentizie (debris flow). Le pareti rocciose dell’orrido si orientano parallelamente a sistemi di frattura; su di esse si scorgono i segni dell’attività carsica e le forme relitte di erosione (“marmitte dei giganti”) modellate da acque sub glaciali in pressione.

L’orrido di Foresto è una profonda fenditura scavata dalle acque del Rio Rocciamelone, la cui azione erosiva è favorita dall’imponente dislivello e dalla natura delle rocce attraversate: calcescisti marmorei marmi impuri. All’interno di due grotte dell’orrido sono stati rinvenuti resti d’insediamenti risalenti al III millennio a.C. Numerose rocce incise a coppelle e figure antropomorfe testimoniano la presenza umana in tutte le epoche storiche. Inoltre sono presenti alcune cave di marmo bianco, ormai abbandonate, utilizzate per la costruzione del Duomo di Torino e dell’Arco di Augusto a Susa.