Miniere del Beth

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A piedi partendo dalla borgata Troncea in 2h30’.

Punti di ristoro e alloggio a 5 km

Poste tra i 2300 e i 2500 metri s.l.m. queste miniere costituirono uno dei cantieri estrattivi più alti d’Europa. Il minerale estratto, la calcopirite, si trova all’interno dei calcescisti della Zona Piemontese, quindi all’interno di rocce di origine oceanica. Il contatto tra l’acqua di mare e il magma fuoriuscito da piccoli camini vulcanici posti sul fondo dell’oceano provocò la lisciviazione degli ioni metallici di ferro e rame e quindi la successiva deposizione sottoforma di calcopirite. 

I primi sondaggi in zona iniziarono già nel 1790, ma il giacimento venne sfruttato industrialmente a partire dal 1860 fino al 1908, ovvero 4 anni dopo la tragica valanga in cui morirono 81 minatori e gran parte degli impianti venne distrutta.  Il minerale estratto veniva utilizzato inizialmente come  rame metallico, in seguito lo si utilizzava per la produzione di solfato di rame e acido solforico.

Oltre al valore scientifico del geosito, le miniere del Beth rappresentano una testimonianza delle dure condizioni di lavoro dei minatori, sottoposti a turni massacranti in condizioni insalubri. D’altra parte è notevole il valore archeologico e industriale delle infrastrutture costruite per trasportare il minerale.  

Le miniere del Beth si trovan all’interno dell’area protetta Parco della Val Troncea – Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie.