Anfiteatro morenico di Palè

A piedi
Punti di ristoro e alloggio a 5 km

L'anfiteatro morenico di Palè rappresenta un bell'insieme di tracce lasciate dal ghiacciaio che occupava la Val Sangonetto durante le ere glaciali quaternarie, oggi totalmente scomparso. Durante l'ultima massima espansione, intorno a 20-25.000 anni fa, il ghiacciaio della Val Sangonetto si univa con gli altri ghiacciai della Val Sangone, dando origine a una colata che si spingeva oltre Coazze. Successivamente (fra 22.000 e 15.000 anni fa) il ghiacciaio stazionò nel settore dove oggi sorge l'alpeggio di Palè. Qui si possono distinguere tre differenti cerchie moreniche, più o meno conservate, ognuna delle quali si è formata nel corso di una pulsazione glaciale. Grazie all'incisione operata dal Rio Palè, si coglie magnificamente uno spaccato dell'Anfiteatro Morenico, costituito da una serie di cordoni morenici latero-frontali, più recenti da monte verso valle. Partendo da monte si può osservare ad Ovest dell'Alpe Palè, il dosso erboso addossato al versante destro, alto circa 5 m e con uno sviluppo di 300 m, riconducibile ad un cordone morenico sostanzialmente integro. Spostando lo sguardo più a valle, poco oltre le baite, si individua un secondo dosso erboso, meno elevato del precedente e costellato di massi erratici, anch'esso interpretabile come un cordone morenico, parzialmente rimodellato da processi erosivi, intercorsi successivamente alla sua messa in posto. Più esternamente ancora, si può cogliere una tappa evolutiva del ghiacciaio del Sangonetto più antica delle precedenti: una serie di massi, topograficamente a quote più basse, rappresenta la residua testimonianza di una cerchia morenica più esterna, oggi quasi completamente smantellata dai processi erosivi. E' possibile ammirare l'Anfiteatro Morenico di Palè nelle sua parte interna, rappresentata da una superficie pianeggiante, che originariamente costituiva una depressione occupata da un lago intramorenico, progressivamente interrato per gli apporti terrigeni del Rio Palè. Il successivo approfondimento del letto del torrente ha portato alla formazione della scarpata di erosione che borda il lato sinistro del terrazzo. L'anfiteatro morenico di Palè risulta costituito dalla sovrapposizione di una serie di morene con grado di modellamento progressivamente meno evoluto dall'esterno (Ovest) verso l'interno (Est). La successione risulta costituita da tre pulsazioni glaciali (cronologicamente compresa tra 22.000 e 15.000 anni), che vedevano l'edificazione di tre apparati morenici successivi intervallate a fasi di ritiro della massa glaciale durante le quali l'acqua di fusione glaciale tendeva a smantellare la morena o mascherarla con i detriti. Nelle pulsazioni tardiglaciali (cronologicamente compresa tra 14.000 e 8.300), si dovette assistere prima al colmamento poi all'incisione del lago glaciale (terrazzo glacio-lacustre), oggi parzialmente preservato a monte di Palè, mentre si depositarono altri apparati morenici più arretrati presso l'Alpe Giaveno.