Grotte dei Saraceni
in automobile da Fenils su strada in parte sterrata e spesso fortemente dissestata – in bicicletta partendo dalla stazione ferroviaria di Salbertrand (15 km) - A piedi da Oulx seguendo l’itinerario che passa nei pressi dell’Orrido del Seguret.
Punti di ristoro e alloggio a 5 km
La parete costituita dalle dolomie e dalle pseudocarniole rilascia continuamente detrito. L’accesso alle grotte è di conseguenza altamente sconsigliato.
Il settore superiore del monte Seguret è costituito da coperture carbonatiche (in particolare dolomie) sovrascorse sull’Unità di margine continentale dell’Ambin. Il sottosuolo è caratterizzato da una circolazione idrica profonda che dà luogo alla dissoluzione di litotipi solubili quali gessi e anidriti. Questo processo contribuisce a destabilizzare gli ammassi rocciosi sovrastanti e a fenomeni di crollo, la cui espressione in superficie è indicata dalla presenza di forme tipiche dei circuiti carsici: le doline. Il loro diametro varia dalla decina al centinaio di metri e, in qualche caso, si osservano fenomeni di sovrapposizione di doline decametriche entro a doline più grandi. Il fenomeno carsico, già attivo durante le glaciazioni pleistoceniche, ha nel corso del tempo determinato la formazione di grandi cavità ipogee. Il ritiro delle masse glaciali e il contemporaneo sollevamento di questo settore hanno innescato una serie di fenomeni di erosione regressiva che hanno interessato tutta la valle del Seguret in prossimità del settore superiore della stessa valle il fenomeno ha provocato il collasso di intere porzioni dell’antico fondovalle, oppure, come nel caso delle Grotte dei Saraceni, la messa a nudo degli effetti del carsismo in profondità. Le grotte sono state interessate, nel corso degli ultimi 100 anni, da una serie di crolli diffusi soprattutto nelle parti sommitali. Ciò a confermare il fenomeno di arretramento che interessa la testata della valle.