Goja del Pis

A piedi seguendo il sentiero di Gamba d’bosc

Punti di ristoro e alloggio a 1 km

La valle Messa presenta la tipica forma a ‘U’, a testimonianza della sua genesi glaciale ; la scomparsa del ghiacciaio, l’azione dei torrenti ipoglaciali e l’azione dei corsi d’acqua hanno dato vita a un profondo solco di erosione tra la valle laterale e la valle principale. L’azione di erosione fluviale è stata favorita dalla grande quantità di detriti, originati dalle frane e depositati dal ghiacciaio, disponibili in loco (tra cui la collina morenica di Malatrait e numerosi massi erratici). L’impatto e l’effetto abrasivo di ciottoli, blocchi e massi trascinati nell’alveo dal Torrente Messa hanno accentuato l’approfondimento della gola, con ripetuta sequenza di gradini rocciosi superati da rapide e cascatelle. L’incisione venutasi a creare è ancora più sorprendente se si considera che per una buona parte del suo corso, il Messa incide pietre verdi come le serpentiniti, di straordinaria durezza. Il punto di maggior effetto visivo è senza dubbio la cosiddetta Goja del Pis, una piscina naturale in cui il torrente si tuffa con una cascata di una decina di metri di altezza. Già schedata (e fotografata) da Federico Sacco nel 1925 (Cascate del Piemonte, Pro Piemonte, Torino), il geosito della Goja del Pis costituisce la gola alpina più prossima alla città di Torino (circa 20 km in linea d’aria rispetto al centro città) ed una delle più facilmente accessibili dalla pianura.