Conca del Pra

da Villanova si raggiunge la Conca a piedi in 1h30’ o in bicicletta (5oo metri di dislivello in poco più di 5 km).

Punti di ristoro e alloggio a 1 km

La Conca del Pra rappresenta un bell'esempio di evoluzione geomorfologica post-glaciale. Il fondo della conca è il risultato della formazione di un antico bacino lacustre generato dallo sbarramento del fondovalle ad opera di frane innescatesi lungo i versanti successivamente al ritiro delle masse glaciali Pleistoceniche (1,5 Milioni - 10.000 anni fa circa). Il bacino lacustre è stato progressivamente interrato da ingenti apporti detritici provenienti dai bacini secondari e dalla concomitante parziale erosione dello sbarramento. Questi processi sono tutt'ora in corso e sono visibili soprattutto in corrispondenza dei conoidi presenti in sinistra idrografica. In destra orografica è visibile una serie di accumuli di frana, in parte rimodellati e riattivati per la locale erosione al piede provocata dall'azione del torrente Pellice. Dal punto di vista paesaggistico la comprensibilità degli elementi geomorfologici della Conca del Pra ne fa una valida palestra per l'analisi delle dinamiche geomorfologiche attive tipiche di un fondovalle alpino. La storia evolutiva recente del paesaggio della Conca del Pra, successiva alla scomparsa del ghiacciaio che occupava l'intera valle, è leggibile con un'analisi dei principali elementi morfologici che la compongono rappresentati: dal profilo a U della valle, dalla piana del Pra, dai tre accumuli di frana posti in destra idrografica (versante boscato) e dai conoidi misti ubicati sul lato sinistro (lato Rif. Jervis). Dai rapporti geometrici intercorrenti fra questi elementi si osserva che dalla località La Mait del Pra si staccò una grande frana che ostruì la conca del Pra presso l'attuale Colle della Maddalena. Con l'ostruzione della valle si formò un lago che occupò l'intera piana, per una lunghezza di circa 2,5 km e una larghezza media di 500 m. Altre frane si staccarono dallo stesso versante andando in alcuni casi a ridurre sensibilmente la larghezza del fondovalle. La Conca del Pra rappresenta la testimonianza di quell'antico lago oggi completamente scomparso, perché colmato da depositi lacustri e da depositi di conoide misti, dopo essersi svuotato per l'incisione dello sbarramento costituito dagli accumuli, ancora oggi visibili, presso il Colle della Maddalena.